La crisi e le buone intenzioni

La stessa regolamentazione del settore bancario è stata di gran lunga la causa più importante della crisi del 2007-08


A dieci anni dallo scoppio della più grande crisi finanziaria del dopoguerra, è il caso di fare il punto sulle conseguenze di una lettura affrettata di quanto avvenuto in quegli anni.

La narrazione dominante delle cause della crisi finanziaria del 2007-2008 dipinge una caricatura della realtà, in cui finanzieri senza scrupoli hanno approfittato di una totale assenza di regole per lanciarsi in speculazioni avventate, fino all’esplosione di una bolla. In realtà la crisi è nata nel settore bancario che, a dispetto della “leggenda nera” di un neo-liberismo imperante, era ed è uno dei più regolamentati in tutti i paesi sviluppati.

Un esame spassionato e attento delle vicende, in verità, dimostra che la più grave crisi finanziaria degli ultimi 85 anni è stata causata, involontariamente, proprio dalle normative intese ad evitarla. La conclusione, contro-intuitiva e sorprendente, è che il tanto deprecato settore dello “shadow banking”, ossia della finanza di mercato, ben lungi dall’essere un fattore di rischio e una causa della crisi, rappresenta la migliore risposta alla possibilità di crisi future.

La crisi e le buone intenzioni

La crisi finanziaria del 2007-08 è stata causata, involontariamente, proprio dalle normative intese ad evitarla condividi con questo commento
Il deprecato “shadow banking” rappresenta paradossalmente la migliore risposta alla possibilità di crisi future condividi con questo commento
The infamous “shadow banking” is paradoxically the best answer to a possible future financial crisis condividi con questo commento
oggi, 26 Aprile 2024, il debito pubblico italiano ammonta a il debito pubblico oggi
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