L'elefante nelle stanze del governo

L'aumento costante del debito pubblico ci dice qual è il prezzo della irresponsabilità con cui chi governa gestisce soldi non suoi

23 Agosto 2017

IBL

Argomenti / Politiche pubbliche

Dal 2010, ogni tre secondi l’orologio del debito pubblico dell’Istituto Bruno Leoni offre una patente e impressionante grafica dell’ammontare del debito italiano.

Quando lo abbiamo inaugurato, il debito, che non ha mai smesso di aumentare, era di 30.000 euro per ogni italiano, compresi i neonati. Oggi, dopo sette anni, è di più di 37.000 euro.

In un paese in cui del rimandare i problemi si è fatta un’arte, il debito pubblico è il convitato di pietra alla mensa delle emergenze prevedibili.
I dati forniti pochi giorni fa dalla Banca d’Italia, che registrano un livello di debito mai raggiunto prima (2.281 miliardi di euro) non sono una sorpresa. E come tale è probabile che non sortiranno alcun effetto sulle scelte di governo.

Continueremo a sentirci dire che se l’economia non riparte è colpa dell’austerità europea, che la prossima manovra finanziaria dovrà stimolare la crescita (senza badare alla spesa), che è solo grazie al deficit contratto negli ultimi due anni che c’è stata una ripresa (di uno zero virgola), trascurando di valutare a quale prezzo. L’aumento costante del debito pubblico ci dice proprio quale è il prezzo della irresponsabilità con cui chi governa gestisce soldi non suoi.

Cinque anni fa, per mettere un freno a questa irresponsabilità la Costituzione venne modificata per accogliere il principio dell’equilibrio di bilancio: lo Stato non avrebbe più potuto spendere senza tenere d’occhio quanti soldi avesse. Il principio è stato disconosciuto prima ancora che divenisse operativo, diventando uno dei tanti segni con cui dovremmo comprendere quanta sconsideratezza circola nei corridoi dei governi.

Arriverà l’autunno con una manovra finanziaria preelettorale, un altro presagio che l’emergenza primaria del debito pubblico continuerà a non avvistarsi nei radar della politica.

23 agosto 2017

oggi, 26 Aprile 2024, il debito pubblico italiano ammonta a il debito pubblico oggi
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