La guerra dei cinquant'anni

Giuliano Cazzola

Le pensioni sono un’ossessione per l’Italia, un argomento capace di infiammare lo scontro politico in qualsiasi occasione. Nel dibattito non contano i dati di fatto, ma solo le istanze e le rivendicazioni, le più diverse tra loro.

ISBN / 978-88-6440-420-2
pagine / 275
anno / 2021
18 euro
Collana / Policy

Le pensioni sono un’ossessione per l’Italia, un argomento capace di infiammare lo scontro politico in qualsiasi occasione. Nel dibattito non contano i dati di fatto, ma solo le istanze e le rivendicazioni, le più diverse tra loro.

Un problema cruciale come la sostenibilità dei sistemi pensionistici obbligatori viene presentato ormai come una “variabile indipendente”, quando invece condiziona e garantisce la tenuta di un Paese.

Affrontare il tema della previdenza senza considerare questioni come l’invecchiamento della popolazione e la denatalità, l’incremento dell’occupazione, la crescita e lo sviluppo dell’economia, oltre che la stabilità dei conti pubblici, conduce infatti soltanto sul binario morto della protesta impotente e della struggente nostalgia per la pensione facile, generosa e anticipata il prima possibile. In questo libro – scritto da un “combattente” nella Guerra dei cinquant’anni – viene illustrato tutto quello che sarebbe opportuno conoscere dell’universo del sistema pensionistico e delle sue interconnessioni, ma che di solito non viene raccontato. Numeri, vicende, progetti di riforma realizzati e falliti.

Giuliano Cazzola

Giuliano Cazzola è stato allievo di Federico Mancini, si è laureato in giurisprudenza all'Alma Mater dove, in seguito, è stato docente di diritto della previdenza sociale. È considerato uno dei massimi esperti di lavoro e previdenza. Firma dei principali quotidiani nazionali in materia di previdenza e lavoro e saggista, è autore di una ventina di libri sui temi del lavoro e del welfare.

Ha collaborato a lungo con Gino Giugni. Dopo aver trascorso una lunga esperienza sindacale ricoprendo incarichi di rilievo locale e nazionale, dal 1994 al 2007 ha svolto funzioni di prestigio e di responsabilità negli enti previdenziali (è stato presidente dei collegi dei sindaci di Inpdap ed Inps) e nell'ambito dell'Unione europea.

È stato deputato del PdL nella XVI Legislatura e vice presidente della Commissione Lavoro, nonché componente della Commissione di vigilanza sugli enti previdenziali. In tale ruolo è stato relatore dei più importanti provvedimenti in materia di lavoro e previdenza.

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