Focus 133. Un contributo di idee per il dopo-terremoto

Finanziare la ricostruzione non significa affatto che lo Stato gestisca in prima persona la ricostruzione stessa. È altrettanto importante evitare di introdurre tasse aggiuntive, individuando invece forme di riduzione della spesa.


23 Aprile 2009

Argomenti / Economia e Mercato

Piercamillo Falasca

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A seguito del sisma che ha colpito l’Abruzzo, l’Istituto Bruno Leoni propone un Focus che esamina alcuni tra gli aspetti più critici della situazione che si è aperta a seguito del disastro.

È necessario che si comprenda bene che finanziare la ricostruzione (o, meglio, aiutare le vittime) non significa affatto che lo Stato gestisca in prima persona la ricostruzione stessa. Un sistema di indennizzi commisurati ai danni subiti, insomma, sarebbe assai migliore, in quanto più trasparente, utile alla popolazione, meglio al riparo da malversazioni. In secondo luogo, è necessario che si eviti di introdurre tasse aggiuntive, ma invece s’individuino forme per ridurre la spesa.

È necessario, infine, immaginare per l’Italia nel suo insieme una strategia di protezione da disastri ambientali che mobiliti le assicurazioni private e crei un incentivo a fare scelte quanto più è possibile prudenti, magari adottando il modello neozelandese.

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