Paolo Vita-Finzi e i prodromi del fascismo

Il libro di Vita-Finzi è un viaggio nella cultura italiana ed europea tra Otto e Novecento

27 Marzo 2023

Robinson-La Repubblica

Argomenti / Teoria e scienze sociali

Tra il 1954 e il ’58, sulle colonne del Mondo di Mario Pannunzio, un raffinato uomo di cultura liberale, Paolo Vita-Finzi, pubblicò una serie di profili di intellettuali di primo piano che in varia misura erano stati quasi “inconsci precursori” del fascismo. In sostanza Vita-Finzi aveva indagato, da un punto di vista rigorosamente liberale e con profondo senso della storia, sulla temperie culturale che a cavallo tra ’800 e ’900 e poi negli anni tormentati della guerra aveva spinto questi protagonisti del dibattito pubblico, tra cui lo stesso Benedetto Croce, «a gettare le premesse intellettuali per la creazione di regimi illiberali» (lo scrive Francesco Perfetti nel saggio introduttivo al volume).

È un tema delicato, quello a cui si accinse Vita-Finzi, saggista e diplomatico, costretto a rifugiarsi in Argentina al tempo delle leggi razziali per poi tornare nei ranghi della Farnesina con l’avvento della Repubblica. Già il titolo (Le delusioni della libertà) fa capire in quale territorio ci troviamo. Niente a che vedere con un revisionismo dozzinale. Il volume di Vita-Finzi è un viaggio nella cultura italiana ed europea in anni che segnano il tramonto del mondo di ieri, si potrebbe dire con Zweig, e l’avvento della stagione dell’autoritarismo.

Fu Giuseppe Prezzolini, acuto e disincantato conservatore, a favorire presso Vallecchi la prima edizione del volume nel 1961. Quel Prezzolini fondatore nel 1908 de La Voce, al centro delle battaglie culturali di inizio secolo: una rivista i cui collaboratori erano tra gli altri Luigi Einaudi, Gaetano Salvemini, Giovanni Amendola, Giustino Fortunato. Al tempo stesso Prezzolini, sensibile agli eventi francesi dell’epoca, non nascondeva sul terreno politico la sua avversione verso i socialisti moderati e il parlamentarismo inerte.

Interessante è il parallelo che Vita-Finzi stabilisce tra La Voce e Il Mondo: tempi diversi, stili e contenuti diversi, ma la stessa irrequietezza intellettuale, lo stesso odio verso la retorica e i mali provinciali. Il volume, arricchito come si è detto da un saggio di Perfetti, è curato da Claudio Giunta, autore dell’introduzione. In cui giustamente si definisce il lavoro di Vita-Finzi «un modo intelligente di fare storia delle idee».

Paolo Vita-Finzi, Le delusioni della libertà, a cura di Claudio Giunta, IBL Libri, 2023, pagg. 223, euro 18

da Robinson-La Repubblica, 25 marzo 2023

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