Special Report – Una riforma liberale per l’università

Per riformare davvero l’università, non servono soldi: bisogna cambiare le modalità di finanziamento degli atenei, dando poi loro la massima autonomia organizzativa


30 Ottobre 2010

Argomenti / Politiche pubbliche

Ugo Arrigo

Gabriele Zelioli

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Una qualsivoglia riforma dell’università non può prescindere da un cambiamento nelle modalità di finanziamento degli atenei, ai quali andrebbe poi concessa la massima autonomia organizzativa.
Serve un metodo più razionale, più semplice e più radicale per finanziare pubblicamente la formazione universitaria: anziché finanziare gli atenei perché possano “comperare” i professori, devono essere gli studenti ad essere finanziati, a condizione che si impegnino, affinché possano comperare dagli atenei servizi formativi.

Il finanziamento pubblico agli atenei potrebbe essere sostituito con un finanziamento agli studenti, attraverso borse annuali distinte per tipologia di corso di laurea e differenziate sulla base della condizione economica familiare. La riconferma della borsa verrebbe subordinata al raggiungimento di una soglia minima di risultato da parte del beneficiario in termini di crediti conseguiti rispetto a quelli massimi previsti.

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