Il recente decreto legislativo in materia mantiene il monopolio della SIAE e conserva numerose prerogative
Il ministro Franceschini si è impegnato nei confronti della Commissione europea a rivedere il recepimento della direttiva sulla gestione dei diritti d’autore e connessi per evitare la procedura di infrazione. Il decreto legislativo che l’ha recepita, infatti, ha mantenuto il monopolio della SIAE sui diritti d’autore e conservato numerose prerogative riconosciute all’ente.
Due indizi portano a credere, però, che la strada della liberalizzazione del settore non sarà così immediata.
L’ipotesi ventilata da Franceschini di inserire la riforma nella legge di bilancio è azzardata, in quanto rischierebbe di essere stralciata in un collegato che non verrà mai approvato. Lo strumento più adatto è costituito dalla legge europea, in via di approvazione al Senato, e se il governo non pensa a questo passaggio vuol forse dire che non è seriamente intenzionato.
L’idea poi, che basti di un’apertura del mercato riservata ai soli organismi di gestione collettiva in forma associativa o no profit taglia fuori la gestione dei compensi maturati da un numero crescente di artisti iscritti a questa tipologia di collecting society. Non vi sono motivi plausibili per limitare la concorrenza ai soli organismi di stampo associativo o no profit. Per contro, sorgerebbero nuove controversie e più incertezza sull’effettività e l’esercitabilità dei diritti da parte dei titolari.