Le fonti rinnovabili non sono uno strumento efficiente per la creazione di posti di lavoro. Gli investimenti verdi possono avere conseguenze positive di natura ambientale, ma il ‘green deal’ è uno strumento inefficiente
20 Agosto 2010
Argomenti / Ambiente e Energia
Luciano Lavecchia
Carlo Stagnaro
Direttore Ricerche e Studi
In media, ogni “green job” assorbe un quantità di risorse che, se investita in altri settori dell’economia, potrebbe generare in media 4,8 posti. Secondo lo studio qui introdotto, da qui al 2020, a seconda degli scenari, potrebbero essere creati tra circa 55 mila e circa 112 mila posti di lavoro grazie allo sviluppo delle fonti eolica e solare fotovoltaica. Tuttavia, per ottenere tale risultato dovrebbe essere mobilitata una massa di finanziamenti pari a circa 6 miliardi di euro all’anno nel 2020. Se le stesse risorse fossero lasciate al mercato, per ogni posto di lavoro “verde” potrebbero esserne creati mediamente 4,8 nell’economia in generale, o 6,9 nell’industria.
L’industria verde è ad alta intensità di capitale, non ad alta intensità di lavoro. Dunque gli investimenti verdi generano meno occupazione degli investimenti in altri settori dell’economia, facendo del “green deal’, nella misura in cui ha lo scopo di creare occupazione o agire come stimolo anticrisi, uno strumento inefficiente.