OP 36. L’economia e la politica del cambiamento climatico. Un appello alla ragione

Il dibattito sul riscaldamento globale è spesso pervaso da un furore quasi religioso. Lord Lawson sostiene che un approccio più razionale alla questione dovrebbe trattenere dal compiere decisioni avventate.


22 Dicembre 2006

Argomenti / Ambiente e Energia , Economia e Mercato

Nigel Lawson

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Il dibattito sul riscaldamento globale è spesso pervaso da un furore quasi religioso. Ogni posizione scettica nei confronti dell’ortodossia “kyotista” viene bollata come eretica. In risposta a questa sorta di fondamentalismo Nigel Lawson (Ministro delle finanze nel governo di Margaret Thatcher tra il 1983 e il 1989) oppone un approccio più razionale alla questione: occorre trattenersi dal prendere decisioni avventate, favorendo invece strategie adattative al mutamento del clima rispetto alla riduzione forzosa delle emissioni di gas a effetto serra, come invece pretende di fare il protocollo di Kyoto.

Il tanto celebrato rapporto Stern non risulta più in grado di fornire argomenti convincenti per l’adozione di politiche restrittive sulle emissioni di CO2, ma occorre una accurata valutazione dei costi e dei benefici del global warming e delle sue presunte soluzioni. Solo attraverso un esame attento e imparziale sarà possibile rispondere efficacemente alla sfida ambientale.

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