1 Luglio 2025
Argomenti / Ambiente e Energia
Luca Lo Schiavo
Carlo Stagnaro
Direttore Ricerche e Studi IBL
Qual è il bilancio di un anno di piena liberalizzazione del mercato finale della vendita di energia elettrica e gas?
Lo Schiavo e Stagnaro spiegano perché il confronto tra i prezzi sul libero mercato e quelli di maggior tutela può essere fuorviante. La differenza dipende, tra l’altro, da una componente tariffaria che compensa gli errori di stima sui costi futuri.
La componente che effettua questo recupero è arrivata a valere intorno ai 35 euro a MWh nel secondo semestre 2024, contro un livello dell’indice di prezzo medio (sui successivi 12 mesi) delle offerte a prezzo variabile scelte sul mercato libero dai consumatori domestici a dicembre 2024 attorno ai 260 euro / MWh per la sola componente energia (circa 370 euro/ MWh di spesa totale).
Al di là di questo aspetto specifico, è però vero che spesso i consumatori non scelgono le offerte più convenienti. Per Lo Schiavo e Stagnaro, il paradosso è che la maggior tutela ha impedito lo sviluppo della concorrenza invece di facilitarlo. Questa paralisi è stata rafforzata dalle pratiche di misselling, in particolare le telefonate aggressive e spesso truffaldine che tormentano gli italiani: sicché i consumatori finiscono spesso per rifugiarsi nel brand (pagando il relativo sovrapprezzo). L’ombra lunga della maggiore tutela ha creato consumatori non adulti, che faticano a scegliere e non vogliono imparare a farlo perché ’tanto c’è sempre stata la tutela’.
La via d’uscita da questo rischio è la maggiore trasparenza, a partire dallo sforzo già attuato dall’Autorità di rendere le bollette più chiare e comprensibili e tali da permettere un più immediato riscontro con i dati di consumo e di contratto. Ora un’altra tappa importante è la semplificazione delle offerte, evitando i rischi di comportamenti strategici degli operatori come già visto in altri Paesi che hanno cercato di percorrere strade simili. Il nuovo Collegio di ARERA avrà davanti a sé una strada ancora lunga: per questo Il governo e il parlamento ora hanno una scelta da fare per sette anni: se scegliessero di comporre una Autorità debole che non rispondesse ai requisiti di alto valore tecnico e “indipendenza di giudizio” previsti dalla legge istitutiva dell’ARERA potrebbe risultare un errore fatale. Un’autorità indipendente forte conviene a tutti.