31 Luglio 2025
Argomenti / Economia e Mercato
Carlo Amenta
Direttore Osservatorio economia digitale
Carlo Stagnaro
Direttore Ricerche e Studi IBL
Il PIL pro capite della Sardegna nel 2023 si attestava a poco più di 26 mila euro, un livello inferiore del 27% rispetto alla media nazionale e del 41% rispetto al Nord-Ovest. La causa principale appare una combinazione strutturale di isolamento fisico, limitata accessibilità, domanda interna debole e minori economie di scala – un mix che frena lo sviluppo economico, la mobilità, la formazione e l’imprenditorialità.
Il Pnrr avrebbe potuto rappresentare una leva strategica per colmare questo gap, ma la realtà è ben diversa. Sulla carta, alla Sardegna sono stati assegnati 3.945,9 milioni di euro, pari a oltre il 10% del PIL regionale, ma la quasi totalità delle risorse afferisce a misure varate a livello nazionale e che nulla hanno a che fare con l’insularità. Solo trasferimenti modesti e frammentati, come i 2 milioni di euro annui del Fondo per il contrasto agli svantaggi dell’insularità (2023-2025), o i fondi per la continuità territoriale aerea (15 milioni l’anno dal 2024), si riferiscono direttamente al tema, risultando tuttavia marginali e spesso ancora inapplicati.
La vicenda del Pnrr suggerisce che il principio dell’insularità sia al momento stato riconosciuto a livello formale, ma non abbia prodotto un aggiustamento sostanziale delle politiche per lo sviluppo delle regioni interessate
Sarebbe auspicabile impostare la prossima programmazione 2028–2034 dei fondi europei con misure mirate a colmare effettivamente i gap legati all’insularità. Tra le priorità: infrastrutture materiali e digitali, capitale umano, governance locale rafforzata e strumenti fiscali differenziati.
La raccomandazione è chiara: evitare la “nazionalizzazione” della gestione dei fondi, che rischia di ignorare le specificità territoriali, in particolare quelle delle isole. La Sardegna e la Sicilia potrebbero diventare laboratori per politiche innovative che affrontino lo svantaggio, piuttosto che limitarne gli effetti con misure meramente compensative.