L’imposta di successione tra socialismo e liberalismo. Il "caso" Luigi Einaudi

La difficile compatibilità tra l'imposta di successione e i principi cardine del pensiero liberale


23 Febbraio 2021

Argomenti / Politiche pubbliche

Nicola Fiorini

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Nel dibattito sulla necessità di riformare il sistema tributario italiano si torna a parlare di inasprire l’imposta di successione, anche invocando a sostegno l’autorità di Luigi Einaudi.

In questo suo studio, Nicola Fiorini indaga le tesi einaudiane in materia, mostrando la difficile compatibilità tra questo tributo, che pure Einaudi riteneva necessario, e i principi cardine del pensiero liberale classico. In particolare, l’autore evidenzia come per Einaudi e per molti altri liberali del suo tempo fosse ingiusta una società che non riconoscesse eguali punti di partenza. Un simile cedimento dinanzi alle tesi socialiste, però, apre la strada a ogni forma di interventismo e di limitazione delle libertà.

Riflettendo su una questione particolare (l’imposta di successione) e rileggendo uno dei classici del Novecento europeo (Einaudi), Fiorini si interroga sulla capacità di larga parte del miglior liberalismo del secolo scorso di offrire una vera alternativa ai valori, oltre che ai progetti, di quanti stavano favorendo quell’espansione dei poteri pubblici che, nel corso del tempo, ha sempre più ristretto le nostre libertà e ha reso quanto mai iniqua la società in cui viviamo.

L’imposta di successione tra socialismo e liberalismo. Il "caso" Luigi Einaudi
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