La grande debolezza. La finanza pubblica italiana durante la crisi

Per sollevare il contribuente italiano dal carico fiscale impostogli in questi anni per far fronte alla crisi finanziaria e del debito sovrano, occorrerebbe ridurre le imposte per circa 26 miliardi di euro.


5 Maggio 2014

Argomenti / Politiche pubbliche

Diego Menegon

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Esaminare le politiche economiche condotte dai ministri dell’Economia dall’inizio della crisi (Tremonti, Monti/Grilli e Saccomanni, con un accenno finale ai primi provvedimenti di Padoan) per capire quali strumenti siano stati messi in campo sul piano della finanza pubblica – in particolare in merito a privatizzazioni, spesa pubblica e tassazione – nel tentativo di risanare i conti e dar slancio all’economia.

Per sollevare il contribuente italiano dal carico fiscale impostogli in questi anni per far fronte alla crisi finanziaria e del debito sovrano, occorrerebbe ridurre le imposte per circa 26 miliardi di euro.
Traguardo raggiungibile accelerando sulla spending review e attivando un percorso di crescita che può alimentarsi solo tenendo a freno la spesa pubblica e destinando alla riduzione della pressione fiscale i benefici che man mano si ottengono da un abbassamento dello spread e da un trend del PIL con segno positivo.

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