Il mercato del turismo si è non casualmente aperto a una fascia di popolazione molto più ampia che mai contestualmente allo sviluppo degli intermediari on line, grazie sia alle condizioni tariffarie che ai servizi aggiuntivi
Il mercato del turismo si è aperto a una fascia di popolazione molto più ampia contestualmente allo sviluppo degli intermediari on line che hanno reso più semplice programmare un viaggio, di qualsiasi natura.
Lo scorso 21 maggio, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Booking ed Expedia che accerti l’eventuale violazione da parte di queste società delle regole sulla concorrenza, in merito alle clausole contrattuali della Most Favoured Nation e del miglior prezzo garantito. Esaminando l’istruttoria alla luce della principale dottrina sull’antitrust, si conclude che il provvedimento dell’AGCM appare dominato da una comprensione fondamentalmente semplicistica e persino erronea del funzionamento della concorrenza.
La speranza è che con l’istruttoria l’Autorità rimedi all’errore, giungendo finalmente a riconoscere quei limiti dell’antitrust che in dottrina sono stati già avanzati quasi mezzo secolo fa, e, allo stesso tempo, a distinguere la tutela dell’interesse dei consumatori da quello specifico di una categoria di operatori economici.