Focus 241. Brasile 2014: la vittoria dell'austerità

Nemmeno il Brasile si è sottratto alla trappola dei grandi eventi sportivi, in cui la grave sottovalutazione degli investimenti si affianca a un ottimismo infondato sulla loro ricaduta


15 Luglio 2014

Argomenti / Economia e Mercato , Politiche pubbliche

Massimiliano Trovato

scarica la ricerca integrale

Si è appena concluso il Mondiale più costoso della storia, che rimarrà nelle cronache sportive per il 7-1 rimediato dai padroni di casa e in quelle finanziarie per l’entità delle spese sostenute dagli organizzatori.
Nemmeno il Brasile si è sottratto alla trappola dei grandi eventi sportivi, in cui la grave sottovalutazione degli investimenti si affianca a un ottimismo infondato sulla loro ricaduta.
Si è di fronte a una rappresentazione esemplare delle criticità che, ormai da anni, gli economisti denunciano con riguardo alla gestione di Olimpiadi e Mondiali: esborsi fuori controllo, impianti senza alcuna possibilità di utilizzo duraturo, scarse sinergie tra le esigenze della manifestazione e quelle del Paese ospitante – il tutto mentre la Fifa, a dispetto delle accuse di corruzione, batte ogni record d’incasso.

Focus 241. Brasile 2014: la vittoria dell'austerità

Dal Mondiale più costoso della storia, un invito all'austerità condividi con questo commento
La costante dei grandi eventi: costi sottovalutati e ricaduta sopravvalutata condividi con questo commento
The Murphy law of big events: underrating costs and overrating gains, with taxpayers footing the bill condividi con questo commento
oggi, 8 Ottobre 2024, il debito pubblico italiano ammonta a il debito pubblico oggi
0
    0
    Il tuo carrello
    Il tuo carrello è vuotoTorna al negozio
    Istituto Bruno Leoni