La doppia imposizione sui dividendi esteri: che fare?

Una normativa confusa e interpretazioni giurisprudenziali sfavorevoli ai contribuenti


5 Giugno 2024

Argomenti / Diritto e Regolamentazione

Alessia Sbroiavacca

Fellow IBL

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I dividendi esteri percepiti da persone fisiche fiscalmente residenti in Italia sono di fatto soggetti a una doppia imposizione, a causa di una normativa confusa e di interpretazioni giurisprudenziali sfavorevoli ai contribuenti. Per questo, è necessario intervenire con un chiarimento, ripristinando coerenza tra i principi generali dell’ordinamento e le sue applicazioni concrete.

Le problematiche riscontrabili circa le attuali modalità di tassazione dei dividendi esteri (in entrata) riguardano due aspetti: l’impossibilità, per il contribuente, di portare in detrazione le imposte estere dall’imposta dovuta in Italia e la determinazione della base imponibile sul cd. ‘netto frontiera’ per i soli percepiti tramite intermediari residenti, che indubbiamente penalizza – senza alcuna apparente giustificazione – quei contribuenti che percepiscono dividendi di fonte estera senza l’ausilio di un intermediario residente, i.e. direttamente su un conto corrente estero. Inoltre, vi è una incomprensibile asimmetria tra il trattamento riservato ai contribuenti persone fisiche e società. Diventa quindi necessario intervenire modificando l’ambito di applicazione del credito per le imposte versate all’estero e l’individuazione della base imponibile per le persone fisiche.

La doppia imposizione sui dividendi esteri: che fare?
oggi, 11 Dicembre 2024, il debito pubblico italiano ammonta a il debito pubblico oggi
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