BP 112. Keynes in corsia. Gli eccessi della spesa pubblica nella sanità lombarda

La sanità lombarda rappresenta un modello di efficienza. Ma perfino qui la politica, guidata dall’obiettivo della creazione di consenso, determina un cattivo uso delle risorse disponibili, come nel caso degli investimenti in edilizia sanitaria.


6 Agosto 2012

Argomenti / Politiche pubbliche

Lucia Quaglino

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La Lombardia è la regione col sistema sanitario più efficiente in Italia, in termini di equilibrio economico e copertura dei costi. Tuttavia anche in Lombardia, nel periodo 1997-2007, si è riscontrata una tendenza a effettuare investimenti pubblici nell’edilizia sanitaria incoerenti con le tendenze della domanda. Mentre la domanda, rappresentata dal tasso di ospedalizzazione e dal numero di posti letto ordinari a contratto, si è ridotta rispettivamente del 28,8% e del 33%, l’offerta (numero di posti letto ordinari accreditati) è diminuita solo del 7,6%. L’eccesso di capacità produttiva è spiegato in parte dallo spostamento della domanda da strutture pubbliche a private, la cui offerta è cresciuta del 16% a fronte di un aumento della domanda del 12%. Non essendo giustificati dall’esistenza di una effettiva domanda, la politica di investimenti in edilizia sanitaria sembra poter essere interpretata come strumento di creazione di consenso sul territorio e, dunque, rispondere più a dinamiche elettorali che all’esigenza di ottimizzare l’offerta sanitaria.

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