Il “pensiero magico” nella comunicazione sul vaccino contro il Covid

Gli investimenti per pubblicizzare la vaccinazione producono adesione nella popolazione?

29 Dicembre 2020

Il Foglio

Argomenti / Teoria e scienze sociali

Fatta la tara delle esigenze di copertura dei palinsesti, qualcuno si è chiesto o ha studiato se gli investimenti che vengono fatti per pubblicizzare la vaccinazione, producono adesione nella popolazione che assiste ai rituali?

La vaccinazione, come principio, è un’invenzione del pensiero magico. L’idea precede di molto la scienza. Cominciarono gli allevatori cercando di mitridatizzare gli armenti, e poi i cinesi sniffando croste di vaiolo. La pratica era comunque diffusa anche in Africa. La legge magica dei simili implica che un certo livello di esposizione alla malattia possa condurre alla protezione, e questo prima che si sapesse di immunità, batteri e virus. Ciò però non basta a spiegare perché intorno al vaccino anti Covid, che è il più tecno-scientifico della storia moderna, si stiano praticando una serie di riti mediatici apotropaici e propiziatori. A partire dall’elezione del primo a essere vaccinato a vantaggio di telecamera.

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