Lezioni liberiste da Topolino

Il villaggio Disney è una comunità di individui fieramente autonomi quanto pronti a cooperare, una società capitalistica

9 Dicembre 2014

Il Sole 24 Ore

Alberto Mingardi

Direttore Generale

Argomenti / Teoria e scienze sociali

Chi non è socialista a vent’anni è senza cuore, chi lo è ancora a quaranta è senza cervello. L’aforisma è talmente brillante, che è probabile sia uscito davvero dalla bocca di Churchill. Ormai è quasi un luogo comune. Il socialismo è poco pratico, di ardua realizzazione: ma la società socialista sarebbe incomparabilmente più “giusta”. Tant’è che in quella direzione ci spingono gli ideali della giovinezza, temperati soltanto da quell’accettare l’imperfezione umana che è poi la cifra dell’età adulta.
Era, questo, più o meno, il punto di caduta di un libretto del filosofo G.A. Cohen: Socialismo, perché no? (Neri Pozza). A un mostro sacro come Cohen, risponde ora Jason Brennan, con il suo Why not capitalism?.
Cohen, a beneficio di quelli per cui “chi non è socialista a vent’anni…”, voleva provare che il socialismo ideale è meglio del capitalismo reale. Paragone, detto per inciso, poco equo: come quello fra l’estate dopo la maturità e l’esame della prostata.
La dimostrazione era brillante: il campeggio, spiegava Cohen, è socialismo realizzato. I campeggiatori vogliono divertirsi e star bene insieme: e per questo non ci sono prezzi che regolano le attività che svolgono l’uno per l’altro, s’imprestano il binocolo e i bastoni da montagna senza badare alla proprietà, chi sa cucinare è felice di farlo pure per chi non è capace ma sa montare la tenda. In campeggio, il socialismo è la soluzione più naturale per organizzare i rapporti fra le persone.

Leggi il resto su Il Sole 24 ore, 7 dicembre 2014
Twitter: @amingardi

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