La microcriminalità? Dev'essere colpa del “neoliberismo”

A qualcuno la libertà dei negozianti di soddisfare le richieste delle persone sembra solo un ostacolo

26 Aprile 2017

IBL

Argomenti / Diritto e Regolamentazione

Secondo il sindaco di Livorno Nogarin, risse e furti nei centri urbani si devono alla proliferazione dei mini market, a sua volta generata dalla liberalizzazione del commercio.

Questa affermazione è esemplificativa dei rischi che, con i nuovi poteri di ordinanza dei sindaci, possono correre libertà che nulla c’entrano con l’ordine pubblico e il decoro urbano.

Il recente decreto sulla sicurezza, lo stesso con cui il ministro Minniti ha introdotto la cd. mini Daspo, ha ampliato la possibilità per i primi cittadini di imporre divieti e irrogare sanzioni per garantire la tranquillità e il riposo dei residenti, anche intervenendo in materia di orari di vendita e somministrazione di bevande alcoliche.

Il decreto è animato, non solo in questa disposizione, da intenzioni di controllo del territorio e contrasto all’incuria. Ma le intenzioni del legislatore fanno presto a trasformarsi in altro.

I poteri che il decreto conferisce a sindaci e prefetti sono tanti e generici. Alcuni sindaci, come quello di Gallarate, li hanno già usati per vietare il «bivacco» nel centro abitato. I “Ragazzi del muretto” non avrebbero avuto vita facile, di questi tempi. Tra i nuovi e più ampi poteri, quello di imporre limiti di orari di vendita agli alcolici ha tutta l’aria di venire usato, oltre che come deterrente all’abuso di alcol, anche per portare avanti una battaglia contro i minimarket accusati di «invadere» le nostre città e di togliere spazio agli esercizi storici.

E infatti sia Nogarin sia Nardella, il quale già aveva firmato la famosa ordinanza Unesco contro i minimarket, stanno pensando non solo di vietare la vendita di alcol, ma di imporre la chiusura anticipata di tali esercizi commerciali.

Regolarne gli orari difficilmente può essere spacciato per un intervento che ha a che fare con il contrasto al degrado e alla sicurezza urbana.

Anche ammettendo che qualcuno possa in buona fede considerarlo tale, è inquietante come per le stesse persone la libertà dei negozianti di soddisfare le richieste delle persone sia nient’altro che un ostacolo facilmente superabile in vista di un bene più grande.

Con buona pace dei turisti che alle nove di sera vagheranno invano alla ricerca di una bottiglietta d’acqua o di uno snack.

26 aprile 2017

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