Il paternalismo di Di Maio, che utilizza il green pass per minacciare i cittadini

La certificazione verde dovrebbe essere un incentivo alla vaccinazione, utile per scongiurare futuri lockdown. Non un'arma da brandire per seminare paura

3 Novembre 2021

Linkiesta

Argomenti / Diritto e Regolamentazione Teoria e scienze sociali

«O abbiamo il green pass o decidiamo di tornare al coprifuoco». Il ministro Luigi Di Maio è il principale esponente di un movimento nato per essere diverso da quelli che l’avevano preceduto. I Cinquestelle esibivano la convinzione granitica nelle virtù della democrazia, la più radicale: uno vale uno, basta con le balle dell’establishment. Al fondo della loro comunicazione politica, sui temi più diversi, c’era l’intenzione di dimostrare l’inaffidabilità di élite totalmente autoreferenziali.

Ora il nuovismo è diventato paternalismo. Sono poche parole ma che rivelano alla perfezione le caratteristiche di un atteggiamento paternalista. Paternalismo è trattare le persone come un padre tratta i suoi figli, quindi semplificando il messaggio fino a scarnificarlo, trasformando questioni complesse in alternative tanto essenziali quanto fuorvianti.

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