dove Auditorium CMC
Largo Corsia dei Servi, 4, Milano

ore 18:30


Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Economia e Mercato


Intervengono:

Gigliola Barbieri (Comitato per il “no” dipendenti Fininvest)

Gianni Canova (Professore onorario di Storia del cinema e Filmologia, Università IULM)

Paolo Del Debbio (Giornalista e conduttore televisivo)

Alberto Mingardi (Professore ordinario di Storia delle dottrine politiche, Università IULM e Direttore generale, Istituto Bruno Leoni)

Coordina:

Camilla Conti (Giornalista, Il Giornale)

18 Giugno 2025

Meglio poter scegliere


dove Auditorium CMC,Milano

ore 18:30


Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Economia e Mercato


Intervengono:

Gigliola Barbieri (Comitato per il “no” dipendenti Fininvest)

Gianni Canova (Professore onorario di Storia del cinema e Filmologia, Università IULM)

Paolo Del Debbio (Giornalista e conduttore televisivo)

Alberto Mingardi (Professore ordinario di Storia delle dottrine politiche, Università IULM e Direttore generale, Istituto Bruno Leoni)

Coordina:

Camilla Conti (Giornalista, Il Giornale)


La TV commerciale e i referendum del 1995. Presentazione del libro di Alberto Mingardi

L’11 giugno 1995 gli italiani furono chiamati a votare per dodici referendum. Tre riguardavano la televisione commerciale, uno di questi mirava a ridurre la pubblicità durante i film, limitandola all’intervallo fra il primo e il secondo tempo.

Il responso delle urne fu clamoroso. Gli elettori interpretarono il referendum come una questione di libertà e bocciarono a larga maggioranza i quesiti, difendendo la televisione che avevano contro le vaghe promesse circa quella che avrebbero potuto avere, e rivendicando il proprio diritto a scegliere quali e quanti canali guardare.

L’esito referendario fu cruciale per il prosieguo della carriera politica di Silvio Berlusconi e incise anche sulla retorica e sulle proposte del centrosinistra, che l’anno successivo avrebbe vinto le elezioni. E allora perché ci siamo dimenticati di quel referendum? Alberto Mingardi ricostruisce il dibattito di quei mesi sui pericoli della concentrazione del potere mediatico e sui timori relativi all’impatto culturale di questo medium e alla sua capacità di condizionamento dell’opinione pubblica.

La crisi del vecchio sistema politico, infatti, fu anche quella del suo apparato mediatico: l’«unica rivoluzione liberale che c’è stata» in Italia è stata proprio la tv privata, emersa nonostante l’ostilità della politica e il peso del monopolio pubblico.

Alberto Mingardi, Meglio poter scegliere. La TV commerciale e i referendum del 1995, Mondadori, 2025

oggi, 5 Giugno 2025, il debito pubblico italiano ammonta a il debito pubblico oggi
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