L’America, le leggi e l’uso dell’AI

Gli Usa vogliono vincere la gara dell'Intelligenza artificiale: le parole d'ordine sono velocità (nel processo autorizzativo) e deregolamentazione (per facilitare gli investimenti)


25 Agosto 2025

Corriere della Sera

Alberto Mingardi

Direttore Generale

Argomenti / Politiche pubbliche

Donald Trump per certi versi rappresenta la cosa più vicina al capitalismo di Stato che gli Usa abbiano mai conosciuto. Per altri, interpreta il vecchio spirito americano. Che è la spinta alla conquista della frontiera: ieri il West, oggi le praterie dell’intelligenza artificiale (AI). E’ un paradosso. 

Il presidente vorrebbe rimpatriare lavori che non si capisce bene perché gli americani dovrebbero desiderare («avvitare le viti dell’iPhone», come ha detto il segretario al commercio Lutnick). Nello stesso tempo spinge sull’AI che, secondo le stime più catastrofiste, metterebbe a rischio qualcosa come un terzo dei posti di lavoro. 

La Casa Bianca ha pubblicato il suo «action plan» per «vincere la gara dell’intelligenza artificiale». Le parole d’ordine sono velocità (nel processo autorizzativo) e deregolamentazione, per facilitare gli investimenti. L’amministrazione sembra certa di dove l’AI potrebbe fare i miracoli che da lei ci si aspetta. In primis, in sanità e nei dispositivi medici. Ma non solo. 

Secondo il Washington Post, il Dipartimento per l’efficienza governativa (DOGE) si è dotato di una AI che dovrebbe analizzare 200 mila norme e produrre una road map per togliere di mezzo quelle anacronistiche e ridondanti. Considerato che i software di traduzione riescono a farlo con la nostra prosa, forse non è un obiettivo così stravagante. Se l’iniziativa riuscisse, il mondo dovrebbe prenderne nota. 

Come ben sappiamo noi italiani, un conto è riconoscere l’urgenza della semplificazione, altro saperla fare. La legislazione è una pianta infestante che non si fa sgrovigliare. I nostri tentativi sono falliti e non sono molti i Paesi in cui si è fatto di meglio. Le deregolamentazioni annunciate spesso si sono rivelate «riregolamentazioni». L’intelligenza umana raggiunge, sfortunatamente, il picco della sua creatività nello scrivere norme ma fatica a liberarsi di quelle ormai obsolete. Difficilmente le macchine potrebbero far peggio, tanto vale dar loro una chance.

oggi, 26 Agosto 2025, il debito pubblico italiano ammonta a il debito pubblico oggi
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