Nicola Rossi
Rassegna stampa
Una flat tax al 25 per cento
Aliquota unica, abolizione di IRAP e IMU, introduzione del minimo vitale: la proposta dell’Istituto Bruno Leoni
La discussione della proposta continua qui:
Il Sole 24 Ore, Dossier flat tax (riunisce gli articoli in replica alla proposta esposta da Nicola Rossi)
Gianfranco Summo: “Rossi: Una flat fax al 25 per cento per salvare il Paese dal fisco”, La Gazzetta del Mezzogiorno, 26 giugno 2017
Manuela Perrone: “Flat Tax IBL: Piace al centrodestra, no del Pd, riserve M5S”, Il Sole 24 ore, 27 giugno 2017
Michele Cozzi: “Sileoni: terapia choc per il fisco”, La Gazzetta del Mezzogiorno, 1 luglio 2017
Lorenzo Salvia: “«Sulla flat tax bene le aperture del leader di Forza Italia. I no? Ideologici»”, Corriere della Sera, 1 luglio 2017

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Anche il Presidente della Repubblica ci ha recentemente ricordato l’importanza di una riforma fiscale “per rendere il nostro sistema più semplice ed efficiente”. E con lui il Fondo Monetario Internazionale. Il sistema fiscale italiano costituisce ormai un freno non più sostenibile per l’economia italiana. Per la sua straordinaria complessità, per il suo peso eccessivo, per la sua strutturale inefficienza e, come se non bastasse, per la sua limitata portata redistributiva: non riusciamo ad aiutare chi davvero è rimasto indietro, come dimostrano i dati sempre più preoccupanti sulla diffusione della povertà.

Bisogna trovare il coraggio di cambiare, lasciandosi alle spalle una stagione di politica tributaria la cui cifra è l’assenza di un disegno o, più precisamente, il disinteresse verso un qualsivoglia disegno. All’Istituto Bruno Leoni abbiamo elaborato una proposta di riforma così sintetizzabile: (i) una sola aliquota – pari al 25% - per tutte le principali imposte del nostro sistema tributario (IRPEF, IRES, IVA, sostitutiva sui redditi da attività finanziarie); (ii) abolizione dell’IRAP e dell’IMU; (iii) introduzione di un trasferimento monetario – il “minimo vitale” – differenziato geograficamente, indipendente dalla condizione professionale dei singoli ma non incondizionato e contestuale abolizione della vigente congerie di prestazioni assistenziali o prevalentemente assistenziali; (iv) ridefinizione delle modalità di finanziamento di alcuni servizi pubblici (ed in particolare della sanità) mantenendo fermo il principio della gratuità del servizio per la gran parte dei cittadini ma imputandone, ai soli cittadini più abbienti, il costo (in termini assicurativi) e garantendo loro contestualmente il diritto di rivolgersi al mercato (opting out). 

In questo quadro complessivo il progetto colloca la nuova disciplina dell’IRPEF, trasformata in una imposta sul reddito su base familiare (che si tratti di un matrimonio o di un’unione civile), con un’unica aliquota – pari al 25%, come si è detto – ed una deduzione base di ammontare pari ad euro 7.000 annui nel caso di nuclei familiari composti da un solo adulto (opportunamente incrementati attraverso l’uso di una scala di equivalenza nel caso di nuclei familiari di dimensioni superiori o con diverse caratteristiche). 

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La proposta in quattro grafici:

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