Alessio Mitra
Focus
Siamo solo noi? La regolamentazione delle aperture domenicali dei negozi in Europa
A livello europeo la maggioranza degli Stati membri non impone vincoli
Da sei anni, i commercianti possono scegliere liberamente quando essere aperti e quando essere chiusi, senza vincoli a parte il rispetto delle condizioni contrattuali di dipendenti e commessi. Recentemente sono state avanzate diverse proposte di ri-regolamentazione: ma davvero l'Italia rappresenta, come molti dicono, un unicum in Europa?
Una comparazione della disciplina delle aperture domenicali nei paesi dell'Unione europea mostra che in 16 dei 28 Stati membri dell'Unione europea non è presente alcuna limitazione.
A livello europeo la regolamentazione del lavoro domenicale risulta eterogenea, con una maggioranza di Stati membri che, al pari dell'Italia, non impone vincoli. I paesi che limitano le aperture domenicali prevedono numerose eccezioni: per esempio, autorizzazioni speciali per rivenditori alimentari e aree turistiche. Non vi sono paesi con un divieto generale di vendite.
L'evidenza economica a oggi disponibile presenta la possibilità di aprire la domenica come: positiva per l'efficienza delle imprese, positiva per le prospettive occupazionali e positiva per i servizi resi ai consumatori. Un fraintendimento che risulta fondamentale evitare è quello di pensare che vietare il lavoro domenicale equivalga a difendere il diritto dei lavoratori al riposo. Tale diritto viene difeso garantendo ai lavoratori il rispetto delle condizioni contrattuali che prevedono già i turni, i giorni di riposo e gli incrementi di retribuzione per il lavoro in giorni festivi, oltre al diritto a rifiutare di lavorare in tali giorni per categorie e condizioni specifiche, come genitori di bambini molto piccoli