Quanto costa l'insularità? In media 5.700 euro all'anno per ogni sardo. A dirlo è lo
studio commissionato dal Comitato per l'inserimento del principio d'insularità nella Costituzione realizzato dall'Istituto Bruno Leoni.
La ricerca Nella ricerca viene evidenziato come i sardi si ritrovino ad avere delle spese in più rispetto agli abitanti di altre regioni che, a seconda dei casi, vanno dai 3.500 ai 7.500 curo all'anno. Un costo e un handicap che dipendono dalla distanza "fisica" dal resto del Paese e dai principali mercati economici, dalla ridotta dimensione del mercato interno e dalla difficoltà dovuta agli spostamenti marittimi e aerei per le persone e per le merci.
Il Comitato «La condizione di insularità e il suo riconoscimento devono offrire l'occasione storica per trovare soluzioni ai problemi che gravano sulla Sardegna - ha affermato il presidente del Comitato e assessore regionale ai lavori pubblici, Roberto Frongia -. La battaglia che stiamo portando avanti a tutti i livelli per il riconoscimento del principio di insularità in Costituzione va proprio in questa direzione. Nonostante i trattati comunitari e internazionali l'Isola continua ad avere uno svantaggio infrastrutturale e strutturale che si concretizza in danni di carattere sociale, economico, culturale e che il rapporto dell'istituto Bruno Leoni mette drammaticamente in evidenza». La battaglia del comitato è sostenuta da tutti i politici sardi, senza distinzione di colore: un'azione fortificata anche dalle oltre centomila firme raccolte a supporto. «I numeri emersi dallo studio - ha evidenziato Maria Antonietta Mongiu, presidente del comitato scientifico - non possono essere slegati dal divario legato all'identità culturale dei sardi che ancora ci separa dal resto della Penisola, anzi, ne è la prova. L'Isola continua infatti ad avere uno svantaggio infrastrutturale e strutturale, non ultimo sociale e culturale. Il movimento storico che stiamo vivendo ci impone una riflessione che non può prescindere dalla presa di coscienza del diritto dei sardi ad avere pari opportunità rispetto a qualunque cittadino europeo».
Le proposte La ricerca ha anche avanzato alcune proposte d'azione. «L'autonomia rappresenta una genuina opportunità - hanno spiegato Carlo Amenta, Carlo Stagnaro e Luca Vitale, autori dello studio -. Prima ancora di mettere in campo investimenti o politiche finalizzate a rafforzare le infrastrutture, il capitale umano e l’innovazione, la Sardegna può richiedere riforme interne nell’organizzazione dei servizi pubblici che favoriscano la creazione di un ambiente nel quale individui e imprese possano creare e prosperare, migliorando la condizione economica complessiva del territorio». L'iter per ottenere l'inserimento del principio dell'insularità della Sardegna in Costituzione è in corso: «Sono terminate le audizioni - ha ricordato il senatore pentastellato, Gianni Marilotti - ora attendiamo la relazione del presidente della Prima Commissione».
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L'Unione Sarda, 25 agosto 2020